Quando arrivano i datteri in Iran e che ruolo hanno nell’economia locale?

Quando arrivano i datteri in Iran e che ruolo hanno nell’economia locale?

I datteri hanno una storia molto antica, sono citati anche nel Corano, e sono stati un vero e proprio alimento base per le persone che non avevano da mangiare, una specie di pasto completo. Per produzione di datteri l’Iran è il secondo Paese al mondo dopo l’Egitto: parliamo di oltre 1 milione di tonnellate di datteri all’anno, che è una cifra molto alta. La cosa strana è che il 90% dei datteri prodotti in Iran è consumato internamente, ed è per questo che il dattero iraniano non è molto conosciuto a livello internazionale. Inoltre l’Iran è un Paese molto legato alle sue tradizioni culinarie: ad esempio si beve moltissimo tè (come in Italia si beve il caffè), che si dolcifica con una zolletta di zucchero o con lo stesso dattero, perché è uno zucchero naturale, che viene anche assimilato dal nostro corpo molto facilmente, senza creare i problemi degli zuccheri raffinati.

Quando arrivano i datteri in Iran e che ruolo hanno nell’economia locale?

I datteri vengono prodotti in moltissime zone dell’Iran, che però non hanno grandi giacimenti d’acqua. La caratteristica principale di Bam invece è che è una città in cui d’estate si raggiungono sì altissime temperature, ma sotto la terra c’è una ricchissima falda acquifera a cui le piante possono accedere. Per questo i datteri di Bam risultano molto pastosi, sono molto diversi dai datteri del Nord Africa, la buccia è molto più sottile, si sciolgono quasi in bocca. Noi cerchiamo sempre di selezionare la qualità più alta di datteri, che cresce nello strato intermedio della pianta, che non prende direttamente il sole, solo ma il calore.

A Bam vivevano molti coltivatori: a causa del terremoto molte famiglie sono state distrutte e i terreni sono rimasti senza proprietari. Altre persone si sono trasferite in altre città più grandi, per cui la zona si è svuotata ed è calata la produzione. Ma Bam ha anche altri problemi: il primo è il riscaldamento globale. E’ vero che il dattero resiste alle alte temperature, ma sempre entro certi limiti. Purtroppo negli ultimi anni il caldo sta aumentando e sta rovinando le colture. C’è poi un secondo problema: i produttori, per accontentare la grandissima richiesta (anche in vista delle esportazioni), stanno producendo molto di più, ma la quantità di acqua è sempre la stessa e di conseguenza ogni albero ha a disposizione meno acqua. Per innaffiare le palme bisogna ricorrere ad altra acqua, perciò i costi di produzione inevitabilmente salgono.

Quando arrivano i datteri in Iran e che ruolo hanno nell’economia locale?

un albero di palma ci mette 80 anni prima di avere una produzione consistente, ma adesso grazie ad alcuni processi e alla tecnologia agronomica questo tempo si è dimezzato (anche se parliamo di minimo 30 anni).

Un consiglio che do io è di sostituire lo zucchero con i nostri datteri. Il dattero tunisino o egiziano non si può mangiare per dolcificare un caffè o un tè, invece i datteri iraniani sono più piccoli, sono morbidi quasi cremosi. Per assaporarli basta metterne in bocca uno, bere un sorso di tè, cominciare a mangiare il dattero e bere nuovamente.

I datteri  crescono nella parte meridionale dell’Iran come Bam, Jiroft, Saravan, Iranshahr e così via. È l’unico tipo fresco tra tutte le varietà di datteri iraniani mentre le sue dimensioni medie (da 2,5 a 4,5 cm), la pelle scura, la morbidezza e la dolcezza lo hanno reso così unico. Questo tipo specifico di dattero ha molti fatti nutrizionali benefici come:

Una ricca fonte di energia in termini di livello calorico, buona per allenatori e atleti.

Contiene zucchero naturale, quindi è ottimo anche per i diabetici.

Vitamine importanti come vitamina C, vitamina B1, B2, B5, B6, ecc.

Componenti minerali necessari come ferro, calcio, sodio, fosforo, ecc.

Il tempo di raccolta per le nuove date iraniane di Pamir Mazafati inizia da agosto e dura fino ai primi di novembre, mentre è stato sottoposto a troppi esami di salute e condizioni di cura secondo la procedura organica. Essendo un frutto naturale fresco, la condizione più adatta per conservare le date fresche di Mazafati è la temperatura ambiente [5, 20] ° C per un periodo di consumo a breve termine, pertanto è possibile conservarla in sicurezza per un massimo di 1 anno nel frigorifero per un lungo periodo periodo di consumo. Potrebbe essere la scelta più sana e deliziosa come un appuntamento fresco per il tuo caffè o l’ora del tè.

 

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