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Teheran

Situata tra il deserto e l’imponente catena montuosa di Alborz, Teheran è la città più grande – con otto milioni di abitanti – e la capitale dell’Iran, precedentemente nota come Persia.

ncastonata tra il deserto e la catena montuosa di Elburz, nella parte nord del paese, con i suoi 8 milioni di abitanti, Teheran è la maggiore città e la capitale dell’Iran, l’antica Persia nella storia.

Il traffico caotico che la caratterizza, e che in un primo momento confonde il visitatore, è controbilanciato dalla calda ospitalità dei suoi abitanti, dai paesaggi ricchi di suggestioni e dai molteplici intrecci di elementi orientali e occidentali che si ritrovano sia nella parte nord della città, più ricca e moderna, sia in quella sud, più affollata e caotica.

Complessa e sfaccettata come i mosaici colorati delle sue moschee, oggi Teheran è anche il polo culturale del paese. Lo confermano non solo i suoi numerosi musei di rilevanza mondiale e la presenza della maggiore università del paese, ma anche le personalità di rilievo internazionale che qui si sono formate, come i registi Jafar Panahi (vincitore, tra l’altro, del Leone d’oro a Venezia nel 2000 con il film Il Cerchio, dell’Orso d’oro a Berlino nel 2015 con Taxi e del premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes nel 2018 con Three faces) e Asghar Farhadi (premiato con l’Oscar al miglior film straniero nel 2012 con Una separazione).

Infine, è importante sapere che anche le donne straniere sono tenute per legge a rispettare il codice di abbigliamento che vige in Iran; devono perciò indossare abiti larghi e lunghi per nascondere le braccia e il corpo fino a metà gamba e un velo per coprire i capelli.

Tracce del passato

Anche se in larga parte distrutte per far posto a nuovi edifici, a Teheran è ancora possibile trovare alcune preziose tracce delle antiche vestigia della città.

Il monumento più antico è il Palazzo Golestan (Palazzo dei Fiori), nella cittadella (Arg), edificato nel XVI secolo come residenza della dinastia reale Qajar e splendida testimonianza dello stile architettonico persiano tradizionale, riconoscibile anche nelle magnifiche decorazioni esterne.

Da non perdere al suo interno la Sala del Trono, in marmo, la Sala degli Specchi, il bel giardino e il Museo Etnologico (o Palazzo Bianco) dove, con abiti e oggetti di uso comune, viene rappresentata la vita quotidiana dei persiani.

Appena a sud del Palazzo Golestan, si trova la Moschea dell’Imam Khomeini del 1808, altro prezioso esempio di architettura iraniana tradizionale.

Altrettanto affascinante, anche se di epoca successiva, infine, è la Moschea Motahari (nota anche come Moschea di Sepahsala), che spicca per i suoi 8 minareti interamente ricoperti di piastrelle colorate.

 

I simboli di Teheran

I monumenti più rappresentativi di Teheran hanno generalmente una storia piuttosto recente. Uno dei principali simboli della città è Azadi Tower (Torre dell’Indipendenza) del 1971. Situata all’ingresso della capitale iraniana, in piazza Azadi, si tratta di una torre imponente in marmo bianco e pietra, un bel mix di architettura islamica, persiana e contemporanea.

La Milad Tower, inaugurata nel 2008, che si ispira ai canoni dell’architettura islamica tradizionale, evidenti sia nella sua base ottagonale sia nelle sue geometrie, invece, è l’edificio più alto dell’Iran. In meno di un minuto, i suoi sette ascensori dalle pareti in vetro portano il visitatore alla terrazza panoramica o al ristorante girevole che permette di ammirare la città dall’alto.

 

Conoscere Teheran attraverso i suoi musei

Negli ultimi anni Teheran si è trasformata sempre più in una città turistica che cerca di far conosce i tesori che custodisce attraverso i suoi musei. Per questo è senz’altro consigliabile dedicare un po’ di tempo alla visita dei più significativi, come il Museo Nazionale dell’Iran (che include sia il Museo dell’Iran Antico sia il Museo dell’Era Post-Islamica), che è il più grande museo storico e archeologico del Paese e vanta una ricca collezione di reperti (statue, manufatti, bassorilievi, utensili ecc.) che risalgono all’antico Impero Persiano.

Gli appassionati di storia e arte non potranno mancare di visitare anche il Museo del Vetro e della Ceramica, situato nell’antica via 30 Tir, che espone reperti di vario genere (boccette di profumo, coppe e vasi in vetro, gioielli, sigilli) che vanno dal II millennio a.C. al XX secolo.

È molto interessante anche l’architettura di questo edificio, una combinazione particolare di tradizionale iraniana e architettura occidentale.

Da non perdere, infine, il Museo di Arte Contemporanea, che con più di 3000 opere d’arte è tra i più grandi del Paese (Van Gogh, Picasso, Toulouse-Lautrec, Andy Warhol e Pollock); il Museo dei Tappeti, che testimonia la storia dell’artigianato locale con esemplari che vanno dal XVIII fino ai giorni nostri; il Museo Nazionale dei Gioielli, con collezioni di grande pregio (corone, tiare, spade e scudi ingioiellati, diamanti e pietre preziose ecc.); tra i pezzi più famosi del museo, il diamante rosa Daria-e Nur di 182 carati, considerato il diamante grezzo più grande al mondo.

 

La cucina

I piatti principali della cucina iraniana sono per lo più a base di verdure, frutta secca e fresca, legumi, riso e carne (manzo, agnello, pollo), accompagnati da salse, spesso a base di yogurt, e insaporiti da un abbondante uso di spezie.

Oltre al classico kebab, le specialità più note sono gli stufati di carne o verdure (conditi con frutta secca o fresca, spezie ed erbe aromatiche), le zuppe di legumi, verdure o erbe aromatiche, gli spiedini di carne e il riso condito con vari ingredienti (fagioli, noci, frutta secca), o più semplicemente con burro e zafferano.

Essendo il consumo di bevande alcoliche severamente vietato in Iran, oltre a bibite di vario tipo e a birre analcoliche, la bevanda più diffusa a Teheran è senz’altro il tè (chay), forte, scuro e servito ben caldo.

 

L’orgoglio del Gran Bazar

Situato nel cuore della metropoli, il Gran Bazar di Teheran è una vera e propria città nella città, dove si intrecciano strade caratterizzate ognuna dalla tipologia dei prodotti che vengono venduti. Un mondo di botteghe e negozietti dove è possibile trovare veramente di tutto (spezie, vasellame, gioielli, tappeti, orologi, profumi tessuti, scarpe ecc.).

 

Attività all’aria aperta

Un percorso molto popolare è quello che parte dal quartiere di Darband e conduce alla catena montuosa di Alborz e al Monte Tochal che domina la città, la cui vetta si può raggiungere con circa 3 ore di cammino o usufruendo dell’apposita seggiovia.

Lungo i sentieri che portano al Monte Tochai si trovano diversi rifugi relativamente ben attrezzati, dove si può pernottare e rifocillarsi.

Durante la stagione invernale, invece, le montagne persiane offrono l’occasione per fare splendide sciate sulla neve. Le quattro principali stazioni sciistiche della regione (Dizin, Shemshak, Darbandsar e Tochal) si trovano tutte a meno di 2 ore da Teheran e sono tutte ben organizzate, con anche la possibilità di noleggiare le attrezzature.

Un ponte da vivere

Nella parte nord di Teheran si trova il Tabiat Bridge (Ponte della Natura), un enorme ponte pedonale a forma di albero, che con vari sentieri collega due diversi parchi cittadini divisi dalla superstrada Modarres.

Inaugurato nel 2014, oggi questo ponte è uno dei luoghi più frequentati della capitale. Si tratta infatti di un luogo che invita al passeggio, dove è bello ritrovarsi e condividere il tempo libero. Ognuno dei tre livelli del Tabiat Bridge è attrezzato con panchine, bar, ristoranti e caffè. Dal livello più alto poi si può godere di una splendida vista della città che, quando il cielo è limpido, spazia fino ai monti Elburz.

Per entrare in Iran è necessario sia un passaporto con validità residua di almeno sei mesi sia un visto d’ingresso. Il visto deve essere richiesto prima della partenza presso gli uffici del Consolato o dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran presenti nel proprio paese e non viene concesso a chi è in possesso di un passaporto su cui è riportato il visto o il timbro di ingresso in Israele.

In alternativa, all’arrivo in aeroporto di Teheran i cittadini UE, mostrando il biglietto aereo di andata e ritorno, la prenotazione alberghiera e l’assicurazione sanitaria, possono richiedere (senza alcuna garanzia che venga concesso) un visto d’ingresso turistico della durata di 30 giorni.

Il clima di Teheran è in gran parte determinato dalla sua posizione geografica della città ed è caratterizzato da un’estrema variabilità anche nell’arco di una stessa giornata. La catena montuosa dell’Elburz però protegge la città dal freddo più intenso.

Si può dire quindi che a Teheran le primavere sono miti, le estati calde e secche (con temperature che in luglio e agosto possono raggiungere i 35 °C), gli autunni temperati e gli inverni solo relativamente freddi (a gennaio le temperature possono scendere sotto lo zero).

Tutto sommato, dunque, il periodo migliore per visitare la città va dalla metà di aprile all’inizio di giugno e dalla fine di settembre ai primi di novembre.

 

Tips

Le festività islamiche seguono il calendario lunare e quindi cadono ogni anno in giorni diversi. Quelle invece legate alla tradizione pre-islamica, come il Nowruz (il Capodanno persiano che si celebra il 21 marzo), seguono il calendario solare.

Tra le festività tradizionali più popolari, si segnala il Festival Yalda (dicembre), in cui si celebra la notte più lunga dell’anno, la Festa del Fuoco (ChaharShanbeh Suri), l’ultimo mercoledì prima di Capodanno, durante il quale si accendono falò per tutta la città e, in aprile, la Giornata nazionale della Natura (Sizdah bedar) che segna la fine delle celebrazioni di Nowruz.

Teheran, però, ospita anche diverse manifestazioni artistiche dal richiamo internazionale. A gennaio, si celebrano il Festival Internazionale delle Arti Visive e il Festival Internazionale del Teatro (teatro di strada, radioteatro, teatroterapia, workshop, mostre ecc.), mentre in aprile, il Festival Internazionale di Musica Contemporanea e il Festival Internazionale del Cinema, che porta sul grande schermo centinaia di film provenienti da oltre 40 paesi, oltre a workshop, mostre e dibattiti.

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