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Storia della piastrella in ceramica

La preistoria della piastrella in ceramica

E’ piuttosto difficile dare una data di nascita alla ceramica. Certamente è una delle invenzioni più antiche dell’uomo e certamente nasce per caso: qualche nostro progenitore avrà acceso il fuoco in un punto in cui l’acqua aveva ben compattato un terreno argilloso e si sarà accorto che la terra, sotto al fuoco, si era solidificata trasformandosi nel primo, casuale, manufatto in “terracotta”. 
I nostri progenitori impararono a modellare l’argilla e compresero che si potevano ottenere risultati migliori mettendola prima ad essiccare al sole per poi cuocerla sul fuoco ottenendo i primi recipienti in ceramica dura.

Vasi di terracotta di 18.000 anni fa
Gli oggetti plasmati e cotti sono principalmente vasellame e contenitori per i cibi. I manufatti più antichi ritrovati, delle scodelle cotte direttamente sul fuoco, risalgono a 16.000 anni avanti cristo e sono stati ritrovati e datati in Cina.

 

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Fino a qualche anno fa si riteneva che i pezzi più antichi fossero quelli ritrovati in Giappone, datati circa 12.000 avanti cristo.
Questi primi oggetti sono forme primitive, grezze, poco raffinate, incredibilmente giunte fino a noi, cosa questa che già mette in luce la straordinaria durabilità di questo materiale.
Una innovazione fondamentale per la ceramica
Una vera e propria rivoluzione si ebbe grazie all’invenzione del piatto girevole (tornio) che agevola la produzione di oggetti quali vasi, piatti, anfore e brocche. Rispetto alla primitiva lavorazione manuale si possono ora ottenere oggetti meno sgraziati, più simmetrici e armoniosi.
La combinazione tra la rotazione continua del piano di appoggio dell’argilla umida e le mani che la plasmano consentono di affinare la tecnica produttiva e rendere più sottili le pareti degli oggetti.
Si tratta sempre di recipienti per contenere acqua e cibo e costruiti con un ottica di funzionalità, non decorati, ma di forme armoniose.

La decorazione della ceramica
Una seconda evoluzione si ebbe con i primi tentativi di decorazione della ceramica. Dai primi, semplici, graffi fatti all’esterno dei manufatti a tentativi di disegni geometrici ed infine, sempre incidendo la parte esterna, a parole, frasi e scritte. Ci si rende conto che le frasi o i disegni scritti sulla terra pressata e cotta rimanevano indelebili nei vasi e nelle anfore in terracotta ben più a lungo di quanto succedeva con le parole scritte sui papiri o sulle pergamene.

 

Qualcuno inizia a pensare che si potrebbe utilizzare la terracotta per riportarvi leggi, imposizioni religiose, codici o per tramandare eventi e storie. L’alternativa è scolpirle sulla pietra, operazione più onerosa e lunga.

Nascono così le primissime piastrelle in ceramica.

 

La nascita delle piastrelle in ceramica
Le prime piastrelle furono, infatti, delle “piastre di terra battuta” realizzate per essere un supporto su cui scrivere testi importanti.

Su delle lastre di argilla cruda gli incisori scrivevano, quindi, leggi o direttive, piuttosto che frasi religiose o storie di Re e guerrieri. Una volta cotte queste prime piastrelle diventavano dei veri e propri testi di divulgazione, dei “libri”, insomma, estremamente durevoli.

Da qui, da questi manufatti, inizia la storia che porterà ai moderni rivestimenti in ceramica che trovi nelle pareti e nei pavimenti di casa tua, ma la strada è ancora lunga.

Nelle foto qui sotto, che ho fatto all’interno del British Museum, si vedono alcune di queste piastrelle in ceramica incise come dei libri: in quello di destra è raccontata la storia di Ashurbanipal e risale al 668 avanti Cristo.
Libri stampati su…piastrelle di ceramica!
Le prime piastrelle in ceramica della storia furono, insomma, dei “libri” concepiti così per durare secoli e trasmettere al futuro conoscenze, leggende, storie che difficilmente sarebbero arrivate fino a noi.

La prima funzione della lastra in ceramica è stata, quindi, culturale e storica. Come si vede nella foto seguente – sempre al British di Londra – ci permette di poter consultare “librerie” antichissime.
Una piastrella di ceramica “trigonometrica”
Un esempio notevole di utilizzo delle piastrelle è la tavola matematica nota come “plimpton 322” recentemente (Agosto 2017) decifrata.

Il manufatto di ceramica – di circa 3700 anni fa, ritrovato in Iraq – riporta una tabella trigonometrica e, al momento, è la più antica mai trovata al mondo.
Certamente fu utilizzata per il calcolo trigonometrico (scoperto quindi dai babilonesi e non dai greci come si credeva) per calcolare come costruire palazzi, templi, piramidi e canali.
Le prime decorazioni “industriali” delle piastrelle
Un’innovazione interessante, tuttora utilizzata nell’industria delle piastrelle in ceramica per strutturare le superfici, furono i cilindri in calcite che si vedono nella foto qui sotto.

Questi cilindretti bianchi venivano passati, facendoli rotolare, sull’argilla bagnata per creare delle decorazioni che si ripetevano in continuazione.
Sotto al cilindro bianco della foto si vede l’argilla cruda (quella in basso, di colore grigio) e poi la terracotta decorata (quella rossa) grazie alla pressione di questo cilindretto.

Una volta inciso, un cilindro questo poteva replicare migliaia di volte la decorazione sulle lastre: un concetto industriale di produzione di piastrelle in ceramica decorate.

Sconcertante pensare che questo manufatto è stato datato intorno al 3.300 avanti Cristo.

Questi cilindri venivano realizzati in marmo o anche in pietre semipreziose, oppure in avorio. Ne sono stati trovati molti nell’area Mesopotamia a dimostrazione che la realizzazione di questi progenitori degli attuali listelli di ceramica decorata era una attività fiorente.

https://www.fratellipellizzari.it/blog/piastrelle-storia

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