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Ahvaz

Khuzestan; Ahvaz

Il nome Khouzistan, che significa “Terra dei Khuzi”, si riferisce ai nomi dei primi abitanti della provincia, il popolo Khuzi. Questo nome deriva dall’antica lingua degli elamiti detto Uvja. Khuzestan, chiamato anche Arabistan, copre una superfice di 64.055 chilometri quadrati e la sua popolazione rappresenta una ricchezza storica, culturale e soprattutto antropologica visto che qui vige una convivenza tra varie etnie iraniche: Bakhtiari, persiani, arabi-persiani, lur e così via. La popolazione è molto mista, poiché ci sono quasi un milione di parlanti arabi, e l’elemento tribale rimane importante.

La regione costituisce la punta di diamante dei piani di sviluppo iraniani, prima attraverso il suo petrolio (il più antico sfruttato in Medio Oriente), poi attraverso la sua agricoltura modernizzata (costruzione di grandi dighe, come quella del Dez; dighe per irrigazione o pompaggio di acqua dal Karun e Karkhe; zona agraria orientata verso colture commerciali: riso, cotone, canna da zucchero e barbabietola da zucchero oltre ai cereali).

Karun
Il fiume Karun, lungo 950 km, è il fiume più grande dell’Iran. Karun si colloca tra pochi fiumi navigabili in Iran nonché l’unico nel suo genere. Oggi giorno con il problema della siccità, Karun recita un ruolo importante per fornire l’acqua dolce ai rubinetti delle case di. Karun, a sua volta, sorge dalla montagna Zardkooh nella provincia di Ahvaz Chaharmahal e Bakhtiari. Alla fine del suo percorso nel territorio iraniano, Karun arriva a Khorramshahr e in fine lascia l’Iran per vestirsi di un nuovo mantello nel territorio iracheno. Vale dire, Karuz trovatosi tra il confine Iran e Iraq ha assistito una situazione piuttosto drastica durante la guerra Iran – Iraq (1980 – 1988), tanto vero che Khorramshahr – una città nella provincia di Khuzestan – venne presa e conquistata dall’esercito iracheno ma poi stata “liberata” e riconquistata durante le operazioni nazionalistiche iraniane. Questo fiume, questa città e persino questo popolo – come anche il popolo curdo- insomma dove Iran confinava con l’Iraq, ha subito degli eventi radicalmente tragici. Da notare, infine, sia Ahvaz, Abadan, Khorramshahr e altre città iraniane erano nel mirino degli aerei militari iracheni che hanno rasato al suolo una buona parte dell’ovest e sud ovest dell’Iran.

Ponti di Ahvaz

Tra le più importanti attrazioni turistiche di Ahvaz ci sono i suoi ponti che portano con loro la storia del paese. Oggi esistono una decina di ponti su Karun: Ponte Sefid e ponte Nero. Essi hanno raddoppiato la bellezza della città grazie al loro stile architettonico particolare.
L’attività principale di molte persone è la pesca e hanno anche un festival della pesca che si svolge ogni anno nel mese di maggio. C’è un vivacissimo mercato centrale nel centro di Ahvaz dove molte persone vendono e comprano prodotti locali e oggetti tipici della zona come il ventaglio fatto con le foglie di palma, i datteri, il pescato del giorno e il caffè tipico della zona – un tipico arabico e ben tostato che viene preparato e mantenuto sul carbone ardente –. Qui c’è un famoso piatto che si chiama “ghelye mahi”: è un brodo di pesce con verdure e erbette aromatiche, per poi arrivare alla specialità di questa zona che è per certo il famoso panino ossia “falafel”.

Casa Moein Al Tojjar
Dopo che Naser-al-din-shah ha permesso alle navi straniere di navigare sul fiume Karun, Haj Mohammad Taghi Moin Al Tojjar ha deciso di costruire questo complesso nelle vicinanze della riva del fiume Karun. Inoltre ha costruito un bagno, un bazar e una moschea vicino alla casa. Essendo vicino al porto, il caravanserraglio o Casa Moein Al-Tojjar era un luogo ideale per gli scambi commerciali.

Agricoltura

L’abbondanza di acqua e la fertilità dei suoli hanno trasformato la regione di Khuzestan in una terra ricca e produttiva. La varietà di prodotti agricoli come grano, orzo, semi oleosi, riso, eucalipto; l’esistenza di numerose aziende agricole di palme e agrumi; il fatto di avere montagne adatte all’allevamento delle olive e, ovviamente, della canna da zucchero mostra tutto il potenziale di questa fertile pianura.
https://en.irancultura.it/tourism/attractions/Khuzestan/the-bridge-White/
https://sitotravel.com/citta/ahvaz/?lang=it

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Koluche ye Khorma va Zanjefil – (Biscotti farciti ai datteri e zenzero)

INGREDIENTI

Per la farcitura:
• 500 g di datteri non glassati denocciolati e sminuzzati finemente.
• 1cucchiaio di zenzero fresco o 1 cucchiaino da caffè di zenzero in polvere
• 2 Cucchiai di olio
• 2 Cucchiai di acqua

Variante per la farcitura:
E’ possibile sostituire i datteri con la stessa quantità di noci e Io zenzero con la cannella e qualche cucchiaio di miele.

Per la pasta:
• 350 g di farino setacciata
• 300 ml di olio o burro
• 1 Cucchiaino di cumino pestato al mortaio
• 2 Cucchiaini di zucchero
• 1Cucchiaino di lievito per dolci
• 1 Pizzico di bicarbonato
• 120 ml di acqua

PREPARAZIONE
Impastate (anche utilizzando un impastatore elettrico) la farina con l’olio e il cumino e fate riposare per 24 ore. In una terrina mescolate lo zucchero, il lievito per dolci e il bicarbonato e discioglieteli bene nell’acqua. Aggiungete gradatamente il liquido ottenuto alla pasta riposata, continuando a lavorare la massa finché si è assorbito completamente e la pasta non si appiccica alle mani. Su una spianatoia infarinata lavoratela altri 10′ e dopo averla avvolta in un canovaccio umido fatela riposare almeno 2 ora. Stendetela con l’aiuto di un mattarello in una sfoglia alta 1/2 cm. Preriscaldate il forno a 180°C. Ritagliate con il fondo di un bicchiere la pasta a rondelle circolari. Disponete nel centro della metà delle rondelle ricavate un cucchiaino della farcitura. Coprite ogni rondella farcita con una uguale delle stesse dimensioni e chiudete bene i bordi con le mani umide o con del latte. Allineate i biscotti così ottenuti sulla piastra del forno a distanza di 2 cm l’uno dall’altro e infornate per 20-25′ nel livello medio del forno finché saranno ben dorati.

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Falafel di ceci (Felafel)

Ingredienti:
• Ceci secchi: 500 g
• Cipolle: 1
• Aglio: 1 spicchio
• Prezzemolo: 1 mazzetto
• Cumino in polvere: 1 pizzico
• Sale: fino 1 pizzico
• Pepe nero: 1 pizzico
• Olio di semi di arachide: 1

Preparazione:
Per preparare i felafel, cominciate la sera prima mettendo in ammollo i ceci secchi in acqua fredda per almeno 12 ore. Trascorso il tempo di ammollo, scolate i ceci e sciacquateli, poi asciugateli accuratamente con un panno pulito: dovranno risultare perfettamente asciutti al momento dell’utilizzo per garantire un impasto della giusta consistenza (per sicurezza potete asciugarli ulteriormente per 10 minuti in forno ventilato preriscaldato a 100°). A questo punto versate i ceci in un mixer.
Tagliate la cipolla a pezzi grossolani e aggiungetela nel mixer insieme allo spicchio di aglio schiacciato o spremuto.
Insaporite con sale, pepe e cumino. Azionate il mixer per tritare tutti gli ingredienti.
Tritate il prezzemolo a parte e unitelo al composto: è importante non sminuzzarlo direttamente nel mixer perché rilascerebbe troppa acqua compromettendo la consistenza del composto. Frullate ancora per amalgamare il tutto, poi trasferite l’impasto ottenuto in una pirofila e compattatelo con il dorso di un cucchiaio o una marisa. Coprite con pellicola a contatto e lasciate riposare in frigorifero per almeno un’ora.
Trascorso questo tempo formate i falafel con l’apposito strumento e adagiateli man mano su un vassoio foderato con carta forno. In alternativa potete formare i falafel a mano: prendete delle piccole porzioni di impasto e schiacciatele leggermente tra i palmi delle mani, avendo cura di compattarli molto bene. Procedete in questo modo fino a formare tutti i falafel; con queste dosi ne otterrete una cinquantina. Siete pronti per friggere: scaldate l’olio di semi in un pentolino fino alla temperatura di 170° e friggete pochi falafel per volta, aiutandovi con una schiumarola. Non appena saranno belli dorati scolateli e trasferiteli su carta paglia. Servite i vostri falafel ancora caldi!

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Italpreziosi, la fabbrica dell’oro

L’azienda fondata e guidata da Ivana Ciabatti ha puntato le sue carte su macchinari ultra-tecnologici e su processi chimici-industriali affinati in collaborazione con l’Università Sant’Anna di Pisa per produrre oro a 24 carati destinato al settore orafo. Metallo da investimento, che al contrario di quello destinato alla gioielleria continua a crescere di valore. Per la produzione si affida a Tera Automation, start-up co-cofondata dalla ceo che progetta e costruisce le macchine. L’impegno nella gestione responsabile della filiera, anche nell’ottica della sostenibilità ambientale. «Ho sognato e sogno ancora di far profitto, con etica, dignità, morale», sottolinea la numero uno dell’impresa.

Una fabbrica d’oro. Letteralmente: si chiama Italpreziosi ed è la creatura di Ivana Ciabatti, che l’ha fondata nel 1984 nel distretto orafo di Arezzo. Grazie all’utilizzo di macchine ultra tecnologiche e a processi chimico-industriali sviluppati in collaborazione anche con l’Università, Italpreziosi produce oro affinato, vale a dire oro puro 24 carati “Good delivery”, e lo vendiamo al settore orafo che lo trasforma in gioielli o lo destiniamo alla nostra produzione di lingotti da investimento fino a un chilo di peso, occupandoci anche della relativa commercializzazione», dice a Industria italiana la ceo del gruppo. Che nel 2020 ha visto il fatturato aumentare a quasi 7 miliardi di euro, dai 2,7 miliardi del 2019 (il 2021 si attende in lieve flessione).

Il valore aggiunto di questa azienda sta in un modello di business unico che consente di approvvigionarsi direttamente da miniere,  tra cui alcune nel continente americano dove possiede delle partecipazioni. «Affiniamo dunque oro per lo più comprato direttamente e questo ci consente di saltare gli intermediari, riuscendo ad avvicinare il mondo dell’estrazione mineraria a quello della produzione di gioielli», dice Ciabatti. La seconda caratteristica distintiva è la complessità delle lavorazioni, perché l’azienda si occupa anche di affinamento di oro recuperato da processi industriali, seppur in maniera residuale. Per entrambe le attività si è dotata di macchine industriali che ha progettato in parte in house attraverso una start-up che risponde al nome di Tera Automation.

 

Il distretto orafo di Arezzo

Arezzo è parte integrante della storia dell’azienda, perché in questa città ha sede uno dei più importanti distretti orafi del mondo e il più importante dell’Europa. Secondo Federorafi (l’associazione di categoria afferente a Confindustria di cui Ciabatti è stata presidente nazionale per sei anni fino allo scorso giugno), il settore orafo in Italia vale 5,7 miliardi di euro (il dato relativo al 2020 risente della perdita di quasi un terzo nel giro di affari e nell’export). Arezzo, Alessandria e Vicenza sono i maggiori centri produttivi e i primi tre per export (rispettivamente con il 28,3% del totale, pari a 2,3 miliardi; il 21,8% e il 20,4%). L’Italia è il terzo paese produttore al mondo (dopo Cina e India), «ma è al primo per creatività e innovazione», chiosa Ciabatti.

 

Un settore in trasformazione, dove cresce l’oro da investimento (e cala la gioielleria)

Nel 2020 per effetto di quotazioni record dei metalli preziosi, del calo della domanda mondiale, delle misure di contenimento adottate e dello stop forzato dei viaggi sia per turismo sia per business il giro di affari del settore ha perso 2,2 miliardi. Ma se a calare è stata la domanda di gioielleria, quella di oro da investimento è volata.

D’altronde l’oro è un safe haven, un asset capace di proteggere il potere di acquisto di chi lo compra e in periodi di crisi e incertezza la sua appetibilità è maggiore. Il distretto aretino ha rafforzato questo business e secondo Istat nel primo semestre 2020 l’export di metalli preziosi ad Arezzo ha segnato +50,9%, a fronte del -44% registrato dai gioielli.

«L’oro riveste varie funzioni, oltre a essere utilizzato nel settore industriale, farmaceutico, nella produzione di gioielli, è riserva delle banche centrali. Ed è una moneta, l’unica a non essere carta, non stampabile a volontà, universale, che esiste da oltre duemila anni. L’oro rappresenta il bene rifugio per eccellenza ed ha un ruolo importante nel portafoglio come elemento di protezione, soprattutto nei periodi di grande incertezza economico-finanziaria e geopolitica, come quello attuale.  Il debito pubblico in tutto il mondo aumenta e rappresenta in media il 70% del Pil, livello più alto da 150 anni se si esclude la seconda guerra mondiale», dice Ciabatti. In questo contesto, secondo l’imprenditrice, la domanda di oro da investimento non potrà che continuare ad aumentare.

 

«Noi produciamo quest’oro da investimento, in lingottini con purezza uguale o superiore a 999,9 ( 24 carati),  da 5, 10, 20 grammi, fino a 250 grammi e un chilo. Dall’emanazione della legge 7/2000 che ha interrotto un monopolio di Stato che vigeva dal 1935 i lingotti possono essere acquistati anche dai privati, detenuti e venduti esenti da Iva».

 

Italpreziosi non si limita alla sola produzione di barre d’oro e lingotti da fusione, lingotti coniati e monete di Borsa ma «con il dipartimento Precious Metals Sales, supportiamo i clienti e gli intermediari finanziari in tutte le fasi della compravendita di oro».

 

L’azienda è nella lista delle ‘good delivery’ certificate dalla Lbma-London Bullion Market association: la certificazione posseduta da sole 69 aziende in tutto il mondo che attesta che i lingotti, per la loro purezza, sono scambiabili come moneta tra banche.

L’integrazione a monte e a valle della catena del valore

Italpreziosi invece, come accennato, si approvvigiona direttamente dalle miniere di estrazione. «Abbiamo compiuto una piccola rivoluzione: compravamo oro all’estero e ci siamo chiesti perché non andare direttamente dalle miniere, e dunque abbiamo investito con piccole partecipazioni alla Borsa di Toronto, accorciando la catena del valore tra oro grezzo e produzione, tra materia prima e chi la lavora. Acquistiamo dunque questo materiale grezzo direttamente dalla miniera, lo raffiniamo e forniamo la materia prima raffinata ad aziende che la trasformano in gioielli e a banche e privati con l’oro da investimento. Siamo perfettamente al centro della catena del valore». L’oro è una risorsa finita, per questo preziosa. Ma quello estratto può essere trasformato infinite volte. Per questo Italpreziosi non ha del tutto abbandonato il recupero degli scarti industriali. «Un approccio che va verso l’economia circolare – dice Ciabatti – ma in generale per seguire questo processo di integrazione a monte e a valle manteniamo i più alti standard di eticità e sostenibilità».

Le due linee di business e il nuovo stabilimento

Nel nuovo stabilimento si continueranno a svolgere le due attività di Italpreziosi: la raffinazione dell’oro puro per la lavorazione da parte di terzi e la produzione e il commercio di oro da investimento.

«La raffinazione è il primo ramo di attività – spiega Ciabatti – l’oro grezzo che acquistiamo viene separato con un processo chimico industriale dai metalli non nobili. Tutti gli impianti tecnologici innovativi che utilizziamo per questo processo sono prodotti ad Arezzo, a zero impatto ambientale».

Per produrre i lingottini Ciabatti ha co-fondato una start-up, la Tera Automation, in cui lavora un gruppo di ingegneri con un’eta media di 35 anni che progettano e costruiscono le macchine per trasformare l’oro in oggetto da investimento. «La R&S viene realizzata in collaborazione anche con il Sant’Anna di Pisa e naturalmente le macchine sono dotate di alta robotica e automazione», dice Ciabatti.

 

Insomma, nel momento più duro del Covid l’azienda non ha smesso di innovare e investire. «Collaboriamo con l’Università per fare innovazione continua per migliorare processi e prodotti. Il nuovo stabilimento sarà sia tecnologico, sia tra i più sostenibili al mondo».

 

Capitalismo umano

Per realizzare l’obiettivo della sostenibilità, Ciabatti installerà sistemi fotovoltaici ad alta efficienza, favorendo processi chimici che riducono l’impiego di combustibili fossili. E sta progettando un sistema di recupero delle acque reflue per ridurre al minimo i consumi idrici. Ma non solo ambiente. «Avremo un asilo nido, una mensa a metri zero, una coltivazione bioponica – dice Ciabatti – il mio obiettivo è dare segnali positivi di energia, di visione, di qualità della vita. Ho sognato e sogno ancora di far profitto, con etica, dignità, morale».

 

L’aspetto etico è d’altronde una caratteristica che nel settore di cui parliamo non è accessoria, secondo Ciabatti. «Un lingottino d’oro arriva a costare 50mila euro ed è piccolo, può essere nascosto e si presta a essere usato per riciclaggio, ricettazione, finanziamento a gruppi armati, senza considerare il rischio di violazione dei diritti umani nelle miniere stesse. La nostra attenzione di produttori è molto importante».

 

Per questo anche a livello globale, è stato mantenuto l’impegno di una gestione responsabile della filiera, monitorata tramite un costante lavoro di verifica e analisi degli impatti ambientali e sociali. In particolare, Italpreziosi aderisce al progetto internazionale Planetgold, avviato in 8 Paesi, che si propone di sostenere le comunità locali di minatori artigianali nell’eliminazione del mercurio dalla catena di produzione. «Siamo stati tra i primi al mondo a parlare di oro etico e tracciabilità già nel 2008, grazie a un progetto in Honduras che prevedeva che in miniera si usasse solo acqua per l’estrazione e affiancavamo alla produzione servizi per le persone, come una clinica nella foresta al servizio di chi nella miniera lavorava. Una volta ultimata la miniera, ci impegniamo a rispristinare la vegetazione come era in origine, in modo tale da esercitare un impatto prossimo allo zero».

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Le varie tipologie di pietre preziose da regalare e quando

Le tipologie di gemme e pietre preziose sono davvero tantissime e tra quelle più comuni, ovvero quelle che tendono a essere più richieste per un regalo speciale, vi sono sicuramente il diamante, che va inserito al primo posto ma anche il rubino e lo zaffiro, topazio, smeraldo, ametista, ambra, perla, corallo, quarzo, giada, turchese, lapislazzuli. Le prime cinque sono quelle più preziose, mentre le altre no, ma sono comunque molto richieste e i gioielli che le contengono vengono molto acquistati.
Tipologie di pietre preziose: ecco quali sono i gioielli e le pietre preziosi più regalate
Quando regalare le pietre preziose indicate: ecco le diverse occasioni
Tipologie di pietre preziose: ecco quali sono i gioielli e le pietre preziosi più regalate
Esistono tantissime tipologie di pietre preziose e di gemme preziose e tra quelle più importanti vi è di sicuro il diamante. Questo infatti deve essere inserito al primo posto per il fatto che è molto prezioso e costoso, a seconda anche delle sue qualità, del tipo di lavorazione, e così via. Subito dopo però si possono indicare il rubino e lo zaffiro, topazio, smeraldo, ametista, ambra, perla, corallo, quarzo, giada, turchese, lapislazzuli. Dopo lo smeraldo, le gemme indicate non sono costose, ma è anche vero che vengono considerate degli ottimi decori per collane, bracciali e altri tipi di gioielli. Sicuramente si può affermare che la loro presenza in un gioiello, riesca ad arricchire l’elemento e quindi a renderlo più prezioso e anche con un prezzo più elevato. Le caratteristiche di queste pietre ovviamente sono diverse ed è bene indicarne almeno qualcuna, magari le principali, per riuscire a inquadrare al meglio le gemme elencate.
Per quanto riguarda il diamante, questo per essere valutato ha bisogno delle quattro C, ovvero carat, colour, clarity, cut. Di conseguenza il suo prezzo potrà variare in base al peso in carati, al colore che possiede, o meglio a quanto è trasparente, perché più lo è e più ha valore, alla purezza, quindi all’assenza di segni, ma anche al tipo di taglio, ovvero di forma e di numero facce.
Il rubino invece ha un colorito rosso, ma può avere differenti sfumature, può essere più scuro, più chiaro ed è considerato una pietra molto preziosa. In più era molto usata nell’antichità, perché si credeva che avesse il potere del dominio, ma anche dell’amore.
Sempre molto prezioso anche lo zaffiro, caratteristico invece per il suo colore blu. I popolo antichi credevano che avesse dei poteri curativi e in più che fosse simbolo di un cuore grande e gentile, bontà, ma nello stesso anche anche fedeltà e dominio.

Il topazio invece viene identificato di solito con il colore giallo, ma anche in questo caso, ci sono diverse sfumature. È una pietra preziosa che ha una caratteristica particolare: è la più antica conosciuta. Addirittura ne esistono alcuni molto grandi, come quello da 300 kg esposto a New York.

Lo smeraldo invece ha un particolare colore verde, ma è anche molto fragile, proprio per questo si deve fare persino attenzione nel pulirlo. Oggi si usa molto spesso la dicitura “taglio a smeraldo” perché di solito quando questo tipo di gemme viene tagliato, gli si dà una forma rettangolare e da qui è nata poi l’espressione comune.

Il viola invece è il classico colore con cui viene riconosciuta l’ametista, il giallo l’ambra, il rosso il corallo. La perla invece presenta tante varianti diverse, anche se di solito ha sfumature biancastre o rosa ed è molto rara, proprio come il corallo e per questo preziosa. Può essere invece di tantissime tipologie diverse il quarzo, nonché anche di colorazioni differenti.

Molto particolare poi la giada, che ha un caratteristico colore verde e ve ne sono due tipi diversi: la giadeite e la nefrite. Il termine “giada” però di solito viene usato per indicare direttamente la prima tipologia. Si tratta di una pietra molto antica, che i popoli orientali antichi e in particolare i cinesi, tendevano addirittura a venerare e a considerare sacra.

Il turchese e il lapislazzuli invece presentano delle colorazioni blu, ma la prima tende ad essere di un celeste più acceso, mentre la seconda gemma è di un blu molto particolare, elettrico. Oltre a questo, può essere opportuno indicare quando possono essere regalate le pietre elencate.

Quando regalare le pietre preziose indicate: ecco le diverse occasioni
Le pietre preziose indicate possono essere regalate in diverse occasioni, anche se ovviamente non esiste una vera e propria regola. Piuttosto, esistono gemme preziose che magari sono più adatte per essere donate in una certa occasione, piuttosto che un’altra.

Per quanto riguarda il diamante, questo di solito viene acquistato per essere regalato per festeggiare eventi molto particolari e momenti preziosi, come ad esempio le proposte di matrimonio. Ci sono infatti anelli, come i solitari, che sono di solito acquistati proprio per questa occasione.

Per le gemme preziose che vengono subito dopo nella classifica, come smeraldi, topazi, rubini e zaffiri invece ci possono essere altre situazioni per regalarli, sempre però molto speciali, dato che si tratta comunque di gemme di valore. Per fare degli esempi, possono essere donati magari per la nascita di un figlio o per un anniversario di nozze particolare, come quello per le nozze d’argento o d’oro, ma anche di diamante e così via.

Per quanto concerne invece le altre gemme, come ad esempio l’ametista, ambra, perla, corallo, quarzo, giada, turchese, lapislazzuli, si può affermare che anche queste possono essere regalate per festeggiare eventi speciali, come ad esempio compleanni, ma anche ricorrenze come festività. Tra queste, sia quelle principali, come il Natale, ma anche la festa della mamma, del papà oppure si possono acquistare per fare dei regali originali magari per una laurea o per un regalo di 18 anni.

Tra l’altro non si parla ovviamente solo di anelli, come nel caso del diamante e della proposta di matrimonio, perché negli altri casi indicati sarà meglio optare per collane, ma anche bracciali, nonché particolari orologi che magari contengono gemme del genere, e così via. Le idee alle quali poter ricorrere e le occasioni per cui regalare un gioiello con il tipo di pietre preziose indicate infatti sono tante e quindi è possibile anche sbizzarrirsi nella scelta.
https://www.gioielleriasantarelli.com/consigli-per-gli-acquisti/pietre-preziose/

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Elenco completo di minerali e gemme da tutto il mondo

L’elenco delle pietre preziose e semipreziose è davvero lungo. Ti presentiamo una lista completa di nomi di minerali e gemme. Ma prima di tutto facciamo un po’ di chiarezza sui termini come pietre dure, pietre preziose, gemme e minerali. Perché alcuni termini comunemente utilizzati in gioielleria hanno un altro significato.
Per le pietre naturali si intendono tutte le pietre preziose, semipreziose, fossili, minerali ma anche rocce, marmi ecc. Sono tutte quelle pietre che si trovano nella natura. Le pietre naturali sono ignifughe, igieniche, atossiche e per antonomasia biocompatibili essendo di esse costituita la terra.
Le gemme sono materiali di diversa origine (prevalentemente minerali), che a causa della loro specifica lucentezza, colore, trasparenza e brillantezza, oltre che per la loro rarità, assumono un elevato valore economico. Dunque le gemme possono essere pietre preziose ma anche semipreziose che sono state lavorate tramite taglio o lucidatura per accrescerne l’estetica. Sono considerate gemme pure l’avorio, il corallo e le perle, che sono di origine animale, così come l’ambra e il giaietto, che sono di origine vegetale.
Invece i minerali sono corpi cristallini, inorganici e naturali, quasi tutti solidi, con una composizione chimica ben definita o variabile in campo ristretto. Un cristallo è un corpo solido a facce piane come una figura geometrica. Oggi sono noti oltre 4000 tipi di minerali e si scoprono continuamente nuovi. La formazione di un minerale è il risultato di diversi processi chimici e fisici che si sono verificati in tutte le epoche geologiche e che continuano ancora oggi a manifestarsi.
Tanti confondono le pietre dure con le gemme, invece la pietra dura è un termine usato per indicare una tecnica di taglio e composizione di pietre allo scopo di creare delle immagini. È una tecnica romana emersa nel XVI secolo, successivamente sviluppata a Firenze, che consiste nell’impiegare le pietre preziose o semipreziose e i marmi per creare le composizioni. E proprio a Firenze si trova l’Opificio delle pietre dure, che è uno dei più importanti laboratori di restauro.
Qual è la differenza tra le pietre preziose e le pietre semipreziose? Il valore commerciale? Le pietre preziose valgono di più? No! Il termine pietre preziose – comunemente usato – in realtà ha poco significato. Il valore commerciale di una gemma dipende principalmente dalle sue qualità ottiche come la limpidezza e il colore e dalla lavorazione (il taglio, la forma e la lucidatura) anziché dalla specie. Se vogliamo parlare del valore commerciale, la pietra più preziosa e senza dubbio la più costosa è il diamante. Invece le collane d’ambra e le collane d’ambra per bambini e neonati, nonostante siano di pietre classificate come semipreziose valgono più di tante altre.
Elenco delle pietre preziose e semipreziose
Esistono davvero tantissime gemme e minerali. Abbiamo preparato per te un elenco delle pietre preziose e semipreziose in ordine alfabetico, inserendo quelle più diffuse come l’Ambra, l’Ametista, lo Smeraldo, il Diamante, la Perla e il Rubino, ma anche quelle poco conosciute come per esempio la Dumortierite.

A: Abalone (Madreperla), Acquamarina, Actinolite, Adularia, Aegirina (Egirina), Agata, Agata Botswana, Agata Muschiata, Alabastro, Alessandrite, Amazzonite, Ambra, Ametista, Ametrino (Quarzo), Ammonite, Andalusite, Angelite (Anidrite), Anidride, Antimonite, Apatite, Apofillite, Aragonite, Astrofillite, Avventurina, Azzurrite.
B: Barite, Berillo, Biotite, Blenda, Boji Stones (Pop Rock), Bornite, Bronzite, Brasilianite, Bustamite
C: Cacoxenite, Calcedonio, Calcite, Calcite arancio, Calcite Blu, Calcite gialla, Calcite rosa, Calcite rossa, Calcite verde, Calcopirite, Cassiterite, Cavansite, Celestina, Charoite (Ciaroite), Chiastolite, Cianite, Citrino, Cobalto, Calcite, Cordierite, Corallo, Corniola, Crisoberillo, Crisocolla, Crisoprasio, Crisoprasio Limone, Cristallo di Rocca, Cromo-Diopside
D: Danburite, Diamante, Diamante di Herkimer, Diaspro, Diaspro Dalmata, Diaspro Orbicolare (Diaspro Oceanico), Diaspro rosso, Diaspro verde, Diopside, Dioptasio (Pietra di Venere), Distene blu, Dolomite, Dumortierite
E: Eliodoro, Eliotropio, Ematite, Emimorfite (Calamina), Epidoto, Eudialite

F: Ferro Tigrato, Flogopite, Fluorite, Fossile di Corallo, Fuchsite

G: Gagate, Galena, Giaietto, Gaspeite, Gesso, Giada Giadeite, Giada Nefrite, Granato, Granato Uvarovite, Granato Almandino, Granato Demantoide, Granato Grossularia, Granito
H: Herkimer, Hiddenite (Spodumene), Howlite
I: Iolite (Cordierite)
K: Kimberlite, Kunzite
L: Lacrima Apache, Labradorite, Lapislazzuli, Larimar (Pectolite blu), Lava dell’Etna, Lazulite, Legno Fossile, Lepidolite, Limonite
M: Madreperla, Madrepora, Magnesite, Magnetite, Malachite, Mangano Calcite, Marcassite, Marmo, Meteorite, Martite, Mookaite (Diaspro), Moldavite (Tectiti), Moqui Marbles, Morganite, Muscovite
N: Natrolite (Zeoliti), New Jade
O: Occhio di Bue, Occhio di Falco, Occhio di Gatto, Occhio di Tigre, Olivina, Onice, Oolite, Opale, Opale Andino, Opale Boulder, Opale di Fuoco, Opalite (Tiffany Stone), Opale Rosa, Opale verde, Orneblenda, Orpimento, Ortoclasio, Ossidiana, Ossidiana fiocco di neve, Ossidiana nobile, Ossidiana arcobaleno
P: Pallasite (Meteorite), Pectolite, Pelle di Leopardo, Peridoto, Perla, Petalite, Pietersite, Pietra di Luna, Pietra di Sole, Porfirite, Pietra Paesina, Pirite, Prasio, Prasiolite, Prehnite, Psilomelano, Purpurite
Q: Quarzo Ametrino, Quarzo Cattedrale, Quarzo Citrino, Quarzo Ematoide, Quarzo Fumé, Quarzo Ialino, Quarzo Lemon, Quarzo Madera, Quarzo Morione, Quarzo Rosa, Quarzo Rutilato, Quarzo Scheletro, Quarzo Tormalinato, Quarzo Lodolite

R: Radice di Smeraldo, Riolite, Rodocrosite, Rodolite (Granato), Rosa del Deserto, Rodonite, Rubino, Rubino distene, Rubino zoisite
S: Salgemma, Sardonica, Scapolite, Septaria, Selenite, Serafinite, Serpentino, Sfalerite, Shiva Lingam, Siderite, Sillimanite, Smeraldo, Smithsonite, Sodalite, Spectrolite (Labradorite), Spessartina (Granato), Spinello, Staurolite, Steatite, Stilbite, Stromatolite, Sugilite (Luvulite)
T: Tanzanite, Tectite, Titanite, Topazio, Topazio Imperiale, Tormalina(tutte), Tormalina nera, Tormalina verde, Tulite, Tsavorite (Granato verde), Turchese
U: Ulexite, Unakite, Uvarovite
V: Vanadinite, Variscite, Verdite, Vesuvianite, Vivianite
W: Wardite, Wulfenite
Z: Zaffiro, Zircone, Zoisite, Zolfo
Questo elenco di minerali e gemme da tutto il mondo è stato preparato con l’uso dell’Enciclopedia dei minerali e delle gemme.
Conosci il gioco “nomi, cose, città”? Si estrae una lettera a caso e tutti i giocatori devono compilare le categorie della tabella con le parole che iniziano con la lettera estratta.
Preparando questo elenco delle pietre preziose ho pensato che le pietre potrebbero tranquillamente diventare una categoria per quanto sono numerose. Il problema è che in media ne conosciamo soltanto un paio.

https://www.gialloambra.it/blog/cosa-regalare-e-comprare/elenco-pietre-preziose-minerali-gemme/

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Gioielli artigianali, i marchi Made in Italy più apprezzati

«I gioielli artigianali sono una delle eccellenze Made in Italy più eleganti e preziose che mai. Scoprite con noi i marchi più apprezzati dal pubblico italiano»

Che siano legati alla tradizione o proiettati verso il futuro, i gioielli artigianali sono una delle eccellenze più preziose del Made in Italy. Qualcosa che lega passato e futuro attraverso tecniche e maestrie dei migliori professionisti, tramandate alle nuove generazioni con corsi di altissimo livello ed esperienze professionali nei migliori laboratori d’Italia. Tempo fa avevamo parlato delle aziende italiane più famose al mondo nella produzione di diamanti e gioielli di lusso, oggi invece vi parleremo dei gioielli artigianali e di chi ha fatto del mestiere un vero e proprio brand identity a livello nazionale e non solo. Una selezione di marchi e aziende forti nel loro settore, che non hanno mai dimenticato le loro origini e la vecchia manifattura artigianale, sperimentata poi con le nuove tecnologie produttive; un mix letale che ha lasciato a bocca aperta vip e persone comuni. Perché si sa, i gioielli rendono eleganti chiunque.

Negri Gioielli

Con a capo Tito e Fabrizio Negri, questo marchio da oltre 40 anni produce gioielli artigianali della migliore qualità. È passato tanto tempo da quando in via Campo Marzio venne aperto il primo laboratorio, allargato poi col punto vendita in Corso Trieste; eppure qui dentro l’aria di storia e della grande bellezza non è mai passata. La particolarità di questa azienda è il suo continuo unire scultura e oreficeria in pezzi unici e serie limitate, che pensano al cliente nella maniera più raffinata ed esclusiva possibile. Sono gioielli senza tempo, ricchi di fascino, ognuno con una caratteristica propria che la maggior parte delle volte tende a delineare la personalità di chi li indossa. Ammirevoli le collane, finemente lavorate ed arricchite con pietre preziose che non passano inosservato.

Mattioli Gioielli

Forte dal 1960 con una tradizione tipicamente Made in Italy che si rifà alla bella e inimitabile oreficeria torinese. Dalla fusione del lingotto al pezzo finito, qui ogni processo è frutto di una lavorazione manifatturiera che rende i gioielli artigianali Mattioli unici nel loro genere. Le creazioni di questo marchio rappresentano la personalizzazione più ambita del gioiello, in grado di combinare, aggiungere o togliere pietre ed elementi unici a seconda dell’esigenza del cliente, del contesto o del singolo capriccio. Perché qui nessuno deve mai essere fuori luogo. Grazie al grande successo coltivato negli anni, tutti questi prodotti sono poi finiti nelle migliori boutique del gioiello sparse per tutto il mondo.

Giovanni Raspini

Cuore toscano ma estremo spirito libero. Ha disegnato case, mobili e oggetti di design, ma sapeva che il suo mondo sarebbero stati i gioielli. Aveva già capito che la chiave per il successo era l’unione di due mondi apparentemente distanti e invece mai più vicini come ora. La contemporaneità e la maestria orafa hanno dato i migliori frutti mettendo in campo un progetto di gioielli artigianali unici nel loro genere. L’azienda di Giovanni Raspini si trova in Valdichiana, a metà tra Arezzo, Siena e Firenze; al suo interno prendono vita tutti i gioielli del marchio, dalla lavorazione alla rifinitura ogni passaggio viene eseguito qui dentro, trattando il gioiello non come un oggetto ma come una parte integrante dell’abito quotidiano. Vi è un sottile legame tra moda e gioielli artigianali che Giovanni Raspini ha saputo cogliere in tutta la sua eleganza, portando l’argento ad essere un materiale di lusso per le donne più raffinate.

YURIKO

Molti pensano che i gioielli artigianali debbano essere per forza rintanati nella storia e nel gusto retrò. E noi invece potremmo dirvi di no, perché qui dentro la sperimentazione sta alla  base di ogni prodotto, e il classicismo per diventare moderno si mischia alle migliori lavorazioni hi-tech. Gemme e pietre preziose sono la base e il sostegno di un progetto ben più ampio che coinvolge giovani designer e talentuosi visionari. YURIKO, nel suo atelier di Milano, offre alla clientela pezzi esclusivi rivolti a un mercato cosmopolita attento alla tradizione, ma sopratutto alla produzione made in Italy. Quindi, se anche voi volete entrare in un altra dimensione, questo è il posto giusto.

Swami Gioielli

Nasce come piccolo laboratorio orafo dove i gioielli artigianali sono un mix di mondi lontani e manifattura tradizionale ricercata e sapiente. Numerosi viaggi, costante studio e spirito intraprendente sono le punte focali di un team dedito al proprio lavoro. Non gioielli comuni ma qualcosa di più, dove materiali innovativi come ebano, pelle, corno e resine naturali diventano materiali preziosi e senza tempo. Un salto di qualità reso possibile grazie anche alle migliori tecniche orafe aretine e napoletane, che hanno reso possibile l’unione di due metodi di lavorazione e di produzione fin ad ora poco esplorati. In ogni collezione vedrete un’esplosione di sensazioni, emozioni e mistero raccontata attraverso dettagli, decorazioni e pietre naturali.

Sara Lubrano

Non è un’orafa qualunque. Nella sua bella Napoli progetta dei gioielli artigianali che non sono proprio gioielli, ma piuttosto opere d’arte. Una lavorazione che solo in pochi sanno fare, rende queste collezioni uniche nel loro genere. Perché qui la cera è il materiale di pregio col quale vengono ideate tutte queste meraviglie; attraverso lime e lavoro minuzioso le lastre di cera vengono riscaldate dalla fiamma di una spiritiera e trasformate col processo di fusione in metallo. È da qui che inizia la creazione di un prodotto che presenterà varie irregolarità a prova di una manifattura unica e limitata. Sì, perché questa designer lavora i suoi gioielli con una filosofia del “questo pezzo lo avranno in pochi”, simbolo di esclusività e artigianalità irriproducibile.

Angela Pintauro

Da oltre 10 anni crea qualcosa di assolutamente unico e riconoscibile. Collane, orecchini e  bracciali sono dei veri e propri oggetti di design dove l’originalità si fonde con la moda; a questo aggiungeteci l’utilizzo di argento, pietre naturali e perle di acqua dolce, che il tutto diventa un lavoro di inestimabile valore. I gioielli artigianali di Angela profumano di amore, di passione per il proprio lavoro e di gusto tipicamente Made in Italy. Innamorarsene è davvero facile, sopratutto perché ogni linea rappresenta uno stile diverso, una sfumatura che in dosso regala quel tocco di eleganza e buon gusto che difficilmente potranno copiarvi. E voi cosa aspettate?

https://www.snapitaly.it/gioielli-artigianali-made-in-italy/

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Lavorazione sulle pietre preziose

L’utilizzo delle pietre preziose in modo tradizionale in Iran ha una storia di qualche migliaia di anni ed era abituale fin dai tempi antichi. Lo sviluppo del paese, la ricchezza e l’interesse della popolazione verso una vita piena di opulenza e sontuosa insieme al buon gusto, ha fatto sì che le pietre preziose e gli ornamenti fossero motivo di attrazione per la gente dell’Iran. Una delle industrie dell’artigianato-decorative-operative dell’Iran ha il nome di “ raschiatura delle pietre preziose e semi-preziose” come per esempio lo smeraldo, l’ametista, l’agata, il turchese, e l’opale. Queste pietre che in Iran si trovano in abbondanza e dopo la raschiatura e la collocazione in un pendaglio d’oro o d’argento, acquistano un valore maggiore. La raschiatura viene eseguita con una macchina elettrica apposita. Dopo aver dato la forma desiderata alla pietra, essa viene levigata e incastonata negli ornamenti di bigiotteria come gli anelli, le collane, i braccialetti, gli orecchini e così via. Sono state anche fatte ricerche sulle peculiarità curative delle pietre e ciò ha portato ad una grande diffusione di questa arte. Le pietre allo stato grezzo (per dirla come gli esperti di questa materia, allo stato vivo), vengono estratte dalla miniera e dopo aver preso in considerazione il modello o il disegno ideato, vengono raschiate. L’Iran dal punto di vista della struttura geologica, è situato in una zona che per l’abbondanza di mineralogia è in una posizione molto favorevole, tanto che in Iran sono note almeno 39 tipi di pietre. Mashhad possiede miniere straordinarie e perciò è stata scelta come città mondiale della pietra preziosa dal Consiglio mondiale dell’artigianato.
L’incisione
Questa arte consiste nella decorazione e nell’incisione di disegni su degli oggetti metallici in particolare sul rame, l’oro e l’ottone, in altre parole è un tipo di intaglio e di creazione di linee e disegni tramite uno scalpello e colpi di martello su degli oggetti di metallo. Il rame per la sua morbidezza e malleabilità, nell’arte dell’incisione è più usato rispetto agli altri metalli. In questa antica e durevole industria manuale i disegni vengono incisi sugli oggetti metallici. Gli strumenti da lavoro degli artisti dell’incisione sono costituiti da una serie di scalpelli particolari e dal martello. Varietà di incisione
1. Lavorazione a rilievo 2. lavorazione a semi-rilievo 3. Incisione minima 4. Intaglio 5. Lavorazione a maglie
L’arte dell’incisione in Iran ha un lungo passato. Esfahān è sempre stata ed è tuttora tra i centri importanti di questa arte e attualmente la maggior parte dei laboratori dell’artigianato di Esfahān sono composti da laboratori di incisione del rame e dell’ottone e il numero degli addetti a questa attività rispetto alle altre è maggiore. Gli oggetti incisi antichi risalenti a periodi diversi sono parte ornamentale dei musei e delle collezioni private.
Creazione e incisione dell’argento
Predisporre e creare oggetti d’argento e inciderli era un’arte diffusa fin dai tempi antichi e attualmente nelle città di Shirāz, Esfahān, Tabriz, e Tehrān ci sono gruppi di artisti impegnati in questo ambito.

https://www.irancultura.it/lavorazione-sulle-pietre-preziose/